Nel 2008, un uomo siede in una piccola stanza di Seul, senza soldi, con un’idea in testa e il portatile sulle ginocchia. È stanco, frustrato, e sta affogando nei debiti. Non è ancora il regista di una delle serie più viste al mondo. È solo un uomo che scrive. Si chiama Hwang Dong-hyuk. E quella che ha appena iniziato a buttare giù… è la prima bozza di Squid Game. Ma nessuno vuole quella storia. È troppo violenta, troppo pessimista, troppo coreana forse. E allora Hwang, nel silenzio, vende perfino il suo laptop per pagare l’affitto. Passano dieci anni. L’idea resta chiusa in un cassetto. Fino a quando… il mondo si accorge della Corea. E Netflix bussa alla porta. Nasce così Squid Game